Ricerca personalizzata

venerdì 24 giugno 2011

I cellulari non provocano il cancro, anzi fanno bene

Le onde elettromagnetiche dei telefonini renderebbero il cervello addirittura più efficiente.
Già lo scorso febbraio una ricerca americana aveva scoperto che i cellulari alterano l'attività cerebrale, provocando un aumento del glucosio.
Ora un gruppo di ricercatori italiani, diretto da Paolo Maria Rossini dell'Istituto di Neurologia dell'Università Cattolica-Policlinico Gemelli di Roma, ha scoperto che i telefonini accrescono l'eccitabilità dei neuroni posti in prossimità dell'antenna.
Rossini, il cui team ha lavorato insieme al Campus Bio-Medico e all'Università La Sapienza, spiega: «Abbiamo analizzato le performance di soggetti sani mediante alcuni test cognitivi prima e dopo aver esposto il loro cervello alla stimolazione GSM (reale o finta) prodotta dai telefoni cellulari».
Grazie a un encefalogramma è stato possibile osservare l'attività cerebrale durante i test e valutare l'eventuale influenza dei telefonini.
È stato così scoperto che l'esposizione al GSM può «in qualche maniera migliorare l'efficienza neurale» e permettere ai soggetti «di rispondere «in maniera più veloce, pur attivando una quantità inferiore delle loro risorse neurali»: in pratica, chi è stato esposto ai cellulari ha svolto meglio il test pur "consumando" meno risorse mentali.
Ciò è dovuto alla modulazione delle frequenze alfa del cervello, associate all'attenzione e alla concentrazione, operate dalle onde elettromagnetiche dei cellulari.
Un uso prolungato del cellulare - per esempio 45 minuti, come spiega ancora Rossini - aumenta l'eccitabilità dei neuroni sottostanti il telefonino per l'ora successiva all'esposizione.
«Questo dato di per sé non è né positivo né negativo ma ci incita ad approfondire con ricerche ulteriori l'influenza dei cellulari sull'attività neurale e le conseguenze potenziali di essa» conclude il ricercatore.
Infatti «quello dei cellulari potrebbe essere un effetto positivo, per esempio, in situazioni in cui l'obiettivo sia aumentare l'eccitabilità del cervello di un soggetto malato» (alcuni studi mostrano una diminuzione nella deposizione di sostanza tossica"beta-amiloide" in risposta all'esposizione ai telefonini nei malati di Alzheimer) «ma potrebbe essere un fatto negativo quando a essere stimolato è un cervello già di per sé troppo eccitato, come in caso di epilessia».
(tratto da zeusnews.it)

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